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Direttiva europea, Totally Wicked racconta come è andata

“L’udienza della domanda di pronuncia pregiudiziale di Totally Wicked contro l’articolo 20 della Tpd ha avuto luogo nell’aula del Corte di Giustizia Europea il primo ottobre. Quello di TW era uno dei tre ricorsi contro parti della Tpd che lo stesso gruppo di giudici della Corte europea doveva audire fra il 30 settembre ed il primo ottobre. Le tre le decisioni dovrebbero essere emesse insieme.

C’erano cinque giudici che audivano il caso insieme ad un Avvocato generale che forniva opinioni legali per assistere i giudici nella decisione. Contro di noi c’erano tre Stati membri (Regno Unito, Francia e Spagna) più tre istituzioni europee (Parlamento, Consiglio e Commissione). L’avvocato di Tw è stato il primo a parlare; aveva a disposizione solo venti minuti – c’eravamo accordati in anticipo con la Corte affinché potesse parlare più dei quindici minuti canonici, visto il numero di parti che si opponevano a noi. Prima dell’udienza tutte le parti avevano sottoposto dettagliate osservazioni scritte e prove a sostegno delle proprie tesi. L’udienza, richiesta formalmente da Tw, era quindi un’occasione per trattare questioni specifiche sollevate in anticipo dai giudici. Questo ci ha dato un’opportunità per spiegare le nostre ragioni. Il nostro avvocato ha usato tutto il tempo a sua disposizione e il Presidente del Tribunale lo ha fermato quando è scaduto il tempo. Ma lui ha concluso la sua presentazione ed ha esposto tutti i nostri punti in maniera chiara e efficace. Alla fine ha avuto ulteriore tempo per replicare brevemente e rispondere alle domande dell’Avvocato generale.

Schermata 10-2457301 alle 19.37.23Poiché le osservazioni scritte erano già state consegnate, l’udienza si è concentrata su questioni specifiche. Le questioni in discussione erano l’ammissibilità del ricorso stesso; la portata delle questioni addotte dal tribunale del Regno Unito; se i principi europei di uguale trattamento implicano un obiettivo paragone delle caratteristiche fisiche delle sigarette elettroniche e dei prodotti a base di tabacco; questioni specifiche sul periodo di attesa di sei mesi per i nuovi prodotti e sulle normative sul foglietto illustrativo. Il nostro avvocato ha enfatizzato l’impatto sproporzionato di queste misure. Le istituzioni dell’Unione europea, come sempre in questi casi, avevano collaborato ed erano quindi in grado di affrontare le diverse questioni sollevate in anticipo dalla Corte. Le loro tesi erano simili a quelle fornite da Regno Unito, Francia e Spagna. Questo vuol dire che dopo aver ascoltato il nostro avvocato all’inizio dell’udienza, i giudici si sono trovati davanti, una dietro l’altra, diverse versioni della stessa risposta fornite dai nostri opponenti.

E’ stato a dir poco scoraggiante.

Ci ha lasciato perplessi ascoltare i nostri opponenti che alcune volte mettevano sullo stesso piano le sigarette elettroniche e il tabacco ed altre no. In realtà, affrontando la questione dell’“uguale trattamento” alcuni dei nostri opponenti hanno avanzato delle istanze che riconoscevano che esiste una chiara differenza fra il tabacco e derivati e la sigaretta elettronica. Temi ricorrenti della discussione sono stati la relativa giovane età dell’industria della sigaretta elettronica, la “novità” delle sigarette elettroniche, una supposta scarsa familiarità con l’uso e presunti rischi alla salute noti o ignoti. L’articolo 20 è stato descritto come un “onere leggero” e il periodo di attesa di sei mesi prima di entrare sul mercato è stato giustificato come una misura di “vigilanza” necessaria per raccogliere maggiori informazioni sulle sigarette elettroniche. Si è detto che il foglietto illustrativo è giustificato perché le informazioni sono molto importanti e che se dovesse essere incluso in una scatola piccola ci sarebbero per esempio problemi di leggibilità. Si è fatto ampio riferimento alla screditata “teoria del gateway” e all’impatto che ha sui giovani. Si è fatto un gran parlare del “principio di precauzione”, con la Commissione che sosteneva che l’Unione europea è determinata “a non ripetere gli errori del passato” che hanno permesso al tabacco di radicarsi nel corso dei decenni. Tutto questo dimostra che le istituzioni europee non sono in grado di tenere il passo con idee innovative e veloci e che sostengono esattamente il contrario di quello che succede. L’avvocato della Commissione, nella sua replica, ha persino fatto riferimento a “bambini che muoiono” n per giustificare la regolamentazione. Per fortuna il nostro avvocato si è alzato proprio alla fine per smentire le osservazioni della Commissione su presunti avvelenamenti da liquidi per ecig.

La natura delle domande poste dai giudici al nostro avvocato ha dato la sensazione che si girasse intorno al problema, ma è così che funziona la Corte di giustizia europea. I giudici leggono il materiale che è stato loro sottoposto, fanno domande per chiarire aree di interesse o preoccupazioni specifiche, poi vanno via e decidono. L’Avvocato generale si comporta come un consigliere legale. Nelle sue ultime osservazioni ha chiesto al nostro avvocato se fosse vero che la legislazione prevista dalla Tpd avrebbe colpito più duramente le sigarette elettroniche di quelle al tabacco, e il nostro avvocato vi ha fatto riferimento quando ha indicato che le sigarette tradizionali non sarebbero state soggette ai test sulle emissioni né a restrizioni alla vendita su internet o alla vendita transfrontaliera.

Schermata 10-2457301 alle 19.33.52Sì, questo resoconto è un po’ frustrante. Ma la Corte di giustizia europea non è un tribunale tradizionale e non funziona come un tribunale inglese, dove gli avvocati possono sottoporre le tesi dei loro opponenti a uno scrutinio di livello forense facendo specifico riferimento alle prove raccolte in tribunale. I giudici, in particolare l’Avvocato generale quando prepara la sua opinione, guarda tutto il materiale e le prove fornite a sostegno e può dare delle norme dettagliate su parti del caso di cui non si è parlato in udienza – al contrario di quanto accade nei procedimenti inglesi dove quello che viene presentato alla Corte durante il processo determina il risultato. L’Avvocato generale fornirà la sua opinione il 17 dicembre. Nell’80 per cento dei casi i giudici si conformano ad essa e la sentenza sarà emessa nel primo semestre del 2016“.

Traduzione a cura di Sigmagazine – Questo il resoconto originale di Totally Wicked.

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