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Consiglio di Stato fissa udienza per liquidi da inalazione senza contrassegno

Dopo la prima vittoria ottenuta al Tar, il ricorrente SmookeFrance ne vede, seppure parzialmente, anche una seconda: Adm non ha richiesto la sospensiva del provvedimento.

Sarà il Consiglio di Stato a decidere le sorti dei liquidi da inalazione rimasti invenduti per mancata fascettatura fiscale. L’udienza nel merito è prevista il prossimo 21 giugno. Dopo la prima vittoria ottenuta innanzi il Tribunale amministrativo del Lazio, il ricorrente SmookeFrance ne vede, seppure parzialmente, anche una seconda: l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (Adm) non ha richiesto la sospensiva del provvedimento, rendendolo di fatto esecutivo.
Ricordiamo che il Tar si era pronunciato a favore dell’azienda di distribuzione ricorrente e contro la determinazione Adm 93445 e gli atti ad essa connessi. “Il ricorso – recita la sentenza – è fondato e per l’effetto va annullata la “determina” dell’ADM del 29 marzo 2021, prot. 93445 e gli atti ad essa connessi che sono stati gravati, in quanto adottati in violazione delle previsioni dell’art. 62-quater, commi 3-bis e 3-ter, d.lgs. n. 504/1995, nei limiti e per le ragioni su esposte. L’amministrazione intimata è, dunque, tenuta a conformarsi in via esecutiva alla presente decisione, ri-esercitando il potere amministrativo emendato dai vizi di illegittimità ivi accertati e adottando gli atti amministrativi conseguenti alla presente pronuncia giurisdizionale, tra cui, se del caso, misure volte a verificare che i prodotti regolarmente denunciati nei termini dalla ricorrente (rimanenze e ordini di fornitura) vengano resi conformi alle prescrizioni di legge prima della loro immissione nel mercato, come peraltro suggerito dalla stessa Avvocatura dello Stato nella propria memoria difensiva (che richiama la possibilità di un “eventuale adeguamento” delle scorte)”.
Bisognerà attendere la fine del mese di giugno per sapere quindi cosa dirà il Consiglio di Stato. Per il momento Golia sta barcollando contro Davide.

 

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