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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dall’1 al 7 gennaio

Buone notizie dal fronte scientifico: ritrattato uno studio allarmistico su sigaretta elettronica e cancro e ennesima conferma della minore tossicità del vaping rispetto al fumo. La Nuova Zelanda sempre più vicina all'obiettivo smokefree 2025 grazie alla diffusione dell'e-cigarette.

Usa – Ritrattato lo studio che valutava la sigaretta elettronica cancerogena come quella tradizionale
Non sono affatto uguali i rischi di sviluppare un cancro se si fuma una sigaretta tradizionale o se si utilizza una sigaretta elettronica. La seconda è molto meno dannosa della prima e lo studio che ne sosteneva la pari dannosità con quella di tabacco è ora stato ritrattato. Si tratta del lavoro pubblicato l’8 febbraio 2022 sul World Journal of Oncology, intitolato “Cancer Prevalence in E-cigarette Users: A Retrospective Cross-Sectional Nhanes Study” e confezionato da tredici ricercatori coordinati da Anusha Chidarla della University of Illinois. Il risultato offerto era allarmante perché contraddiceva tutta la restante letteratura scientifica finora prodotta: la sigaretta elettronica è cancerogena esattamente come il fumo. Ma non era vero. L’errore metodologico commesso dai ricercatori Usa è un classico di questo tipo di indagini: i ricercatori infatti non si erano curati di sapere quando gli intervistati avevano iniziato a svapare rispetto alla diagnosi della patologia. E si è scoperto che non solo molti partecipanti erano stati accaniti fumatori, ma che diversi di loro avevano scoperto di avere il cancro prima di usare la sigaretta elettronica. Non è la prima volta che succede, come racconta Sigmagazine nel suo articolo sulla vicenda, ma sarebbe il caso di mettere qualche paletto, affinché le verifiche necessarie vengano fatte prima della pubblicazione. Ne va della credibilità della scienza.

Studio ritrattato: la sigaretta elettronica non è cancerogena come il fumo

 Nuova Zelanda – Beaglehole (presidente Action for Smokefree 2025): il vaping è stato una svolta nella lotta al fumo
Un incoraggiamento a perseguire politiche di riduzione del danno arriva dalla Nuova Zelanda, per bocca di Robert Beaglehole, professore emerito dell’Università di Auckland e presidente di Action for Smokefree 2025. “Il tasso di fumo di sigaretta è ora ai minimi storici, 8% per gli adulti e 1% per i giovani”, ha detto Beaglehole in un’intervista di fine anno per la rivista The Detail, “e se i progressi degli ultimi anni verranno mantenuti, nel 2025 meno del 5% dei neozelandesi fumerà ancora sigarette, raggiungendo così l’obiettivo di un Paese senza fumo”. Per il professore “il vaping è stato il fattore critico di rottura del fumo di sigaretta” confermato dagli ultimi dati emersi in alcuni Paesi in prima fila nelle politiche harm reduction. “Poiché i prodotti del vaping sono molto meno dannosi delle sigarette e molto più economici, il mercato neozelandese del settore, permissivo ma strettamente regolamentato, salverà migliaia di vite”, ha aggiunto Beaglehole, che poi ha concluso con un’ammissione: “Dieci anni fa, quando tali prodotti sono apparsi sul mercato, ero scettico e non avevo idea che si sarebbero rivelati una svolta”.

Cina – Studio, il confronto tra fumo e vapore conferma la minore dannosità delle sigarette elettroniche
È targata Cina l’ultima ricerca che conferma la minore citotossicità della sigaretta elettronica rispetto a quella a tabacco combusto. Si intitola “Cytotoxicity and cell injuries of flavored electronic cigarette aerosol and mainstream cigarette smoke: A comprehensive in vitro evaluation” ed è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di scienze farmaceutiche della Sun Yat-Sen University di Guangzhou, coordinato da Lilan Wang. Si tratta evidentemente di uno studio in vitro che si è posto l’obiettivo di confrontare gli effetti citotossici delle sigarette a combustione con quelli di quattro sigarette elettroniche aromatizzate, e le loro componenti principali, disponibili in commercio su dieci linee cellulari. Il risultato cui sono giunti i ricercatori ha confermato le attese, giacché il condensato di fumo di sigaretta è risultato essere significativamente più citotossico di quello di sigaretta elettronica aromatizzata e delle loro componenti principali. Lo studio è stato pubblicato su Toxicology Letters. La metodologia seguita dagli studiosi cinesi e altre più dettagliate osservazioni sullo studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Fumo e sigaretta elettronica a confronto: ennesima ricerca premia il vapore

MontenegroIl governo aumenta le accise su tabacco e riscaldatori
Il Montenegro ha aumentato le accise su sigarette, tabacco e sigarette elettroniche a partire dal 1° gennaio. Lo ha reso noto il sito di informazione SeeNews. L’accisa è passata da 44 euro a 47,50 euro per 1.000 sigarette. L’imposta sul tabacco trinciato è aumentata a 55 euro da 50 euro e quella sul tabacco riscaldato a 145 euro da 100 euro. Il Montenegro resta in Europa una delle aree geografiche più sensibili per il contrabbando e la circolazione illegale delle sigarette di tabacco.

Ucraina – Aziende chiedono un giro di vite sul commercio illegale del tabacco
Con un mercato del vaping ancora fragile, è l’industria del tabacco a dominare la scena nel Paese da mesi aggredito militarmente dalla Russia. E ora le grandi compagnie scendono in campo per lanciare l’allarme contrabbando. Le aziende produttrici di tabacco hanno infatti invitato il governo ucraino a dare un giro di vite al commercio illegale di sigarette, come riporta Interfax Ucraina. Intervenendo durante una tavola rotonda organizzata dalla Camera di Commercio americana in Ucraina, il direttore generale di Philip Morris Ucraina, Maksym Barabash, ha osservato che la guerra, l’inflazione e il conseguente calo dei redditi dei consumatori hanno accelerato la crescita del mercato illegale del tabacco. Nel solo mese di agosto 2022, la quota dei prodotti del tabacco illegali è cresciuta di 5 punti percentuali, passando dal 16,9% del 2021 al 21,9%. Secondo Barabash, lo Stato perde 44 grivne ucraine (pari a 1,19 dollari) per ogni pacchetto di sigarette illegale. Ad oggi, nell’anno fiscale 2022, il bilancio statale ha già perso 20,6 miliardi di grivne in tasse sul tabacco non pagate. Per facilitare la lotta alle sigarette illegali, le aziende produttrici di tabacco hanno proposto la creazione di un gruppo di lavoro congiunto con un centro di coordinamento presso l’Ufficio del presidente.

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