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Sigarette elettroniche: indagine conoscitiva su rete vendita e regime autorizzativo

L'anticipazione dell'onorevole Cavandoli (Lega) nel corso della trasmissione Largo Chigi su The Watcher Post.

Potrebbe essere una svolta cruciale per il comparto del vaping italiano: la Commissione finanze della Camera dei deputati sta lavorando per avviare una indagine conoscitiva sulla fiscalità e sul regime concessorio e autorizzativo della vendita di tabacchi e dei prodotti di nuova generazione. In sostanza, il parlamento finalmente approfondirà la questione in maniera organica e puntuale dell’intero sistema: dalle tabaccheria ai negozi autorizzati, senza trascurare i livelli di imposizione fiscale. Lo ha annunciato l’onorevole Laura Cavandoli (Lega) durante la trasmissione Largo Chigi, format video della testata The Watcher Post, che ha dedicato un approfondimento proprio sulla sigaretta elettronica e sui prodotti a rischio ridotto. Sollecitata dal conduttore Piero Tatafiore, ha spiegato che l’idea è di affrontare il tema del tabacco e della sigaretta elettronica “in ottica evolutiva. Anche se i prodotti di nuova generazione sono assai diffusi, non è ancora ben conosciuta la loro completa funzione di allontanamento dai prodotti del tabacco tradizionale”.
E in effetti, avvicinandosi avvicina il 31 maggio, giornata mondiale senza tabacco, i media – sollecitati delle organizzazioni sanitarie – cominciano a dare risalto alle politiche e alle strategie per arrestare la diffusione e il consumo di tabacco. Troppo spesso, però, si dimentica di distinguere la differenza che esiste tra la combustione e la vaporizzazione, gettando cioè nello stesso calderone sia i prodotti tradizionali che quelli di nuova generazione. La distinzione è fondamentale e serve a comprendere facilmente, anche senza troppe competenze tecnico-scientifiche, che assumendo la nicotina attraverso l’inalazione si abbattono di gran lunga i danni derivanti dal tabacco. Secondo l’istituto sanitario inglese Public Health England, se i fumatori utilizzassero la sigaretta elettronica potrebbero abbattere i danni alla loro salute del 95%, con conseguente risparmio anche per la spesa sanitaria nazionale. La Commissione finanze della Camera ha saputo quindi cogliere la grande occasione di organizzare una indagine conoscitiva, un importante  strumento istituzionale che le consentirà di essere edotta in tempi rapidi e completi su tutto quel che riguarda i prodotti di nuova generazione: dalla distribuzione alla vendita sino al consumo e al gettito.

Il conduttore Piero Tatafiore e, in collegamento, il professor Fabio Beatrice.

Insieme a Cavandoli, hanno partecipato alla trasmissione anche il professor Fabio Beatrice (Osservatorio Mohre), Filippo Caleri (giornalista Il Tempo) e Umberto Roccatti (Anafe-Confindustria). “L’obiettivo fondamentale del fumatore è smettere di fumare – ha spiegato Beatrice – È altresì corretto impedire l’iniziazione dei giovani, quindi l’obiettivo è zero fumo per le nuove generazioni. questo però non deve tralasciare le opzioni di aiuto per la popolazione che non riesc o non vuole smettere di fumare. queste due strategie non sono alternative ma devono riuscire a convivere, si devono bloccare i giovani e aiutare gli adulti. E quando si pone il tema che i giovani possono iniziare con la sigaretta elettronica bisogna considerare che esistono i divieti e quindi la questione non si pone. Non si può fare a meno di un certo tipo di prodotti che aiutano a combattere il tabagismo anche nella popolazione più resistente“. L’obiettivo dell’Unione europea è arrivare al 2040 con una generazione senza fumo. “Ormai – continua Roccatti – la scienza converge verso un rischio estremamente ridotto delle sigarette elettroniche rispetto al fumo tradizionale. La revisione di studi del Cochrane è stata ripresa nel Cancer Plan dell’Unione europea e sancisce come i liquidi da inalazione possono avere un ruolo importante nell’aiutare i fumatori a smettere ma proteggendo i minori. Inoltre, non dimentichiamo che in Italia oltre al divieto di vendita c’è anche una stringente regolamentazione sulla rete vendita. Dico solo due numeri: 50 mila punti vendita in Italia contro ad esempio gli 800 mila Germania”. Il vero punto cruciale, però, è l’informazione. La corretta informazione. E infatti il giornalista Caleri ha auspicato “che ci sia sempre più informazione. Una informazione corretta che non deve essere nè troppo ideologizzata ma neanche in qualche modo addomesticata. Ognuno ha il diritto di essere correttamente informato lasciando poi a ogni individuo la libertà di poter scegliere. A volte vince il pregiudizio: non ne parliamo perché poi potrebbe dare la stura al dibattito. E invece parlarne significa approfondire a dare gli strumenti per farsi una idea”. Di fiscalità ha ancora fatto accenno l’onorevole Cavandoli. “Quindici miliardi è il risultato delle accise sui prodotti del tabacco, quindi sono misure importanti e sui fondi totali dello stato va sicuramente tenuto in considerazione. Il fisco ha visto un aumento del gettito che però è necessario anche per sostenere le finanze statali. Se si andasse nell’ottica di stabilizzare il gettito e meno invasiva anche dal punto di vista sanitario, sicuramente ci sarebbe un vantaggio anche a livello fiscale. La legge Sirchia è stato un successo per tutti ma l’avvento dei nuovi prodotti può dare nuovi stimoli per accelerare il percorso di cessazione”.

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