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Non si è esaurita l’eco del Global Forum on Nicotine (Gfn) 2024, che si è svolto la scorsa settimana a Varsavia. Imperdibile la Michael Russell Oration, pronunciata da Cliff Douglas, presidente e amministratore delegato di Global Action to End Smoking. Il titolo del discorso riassumeva il contenuto del vibrante intervento, “Bridging the Divide: Taking Global Action to End Smoking”, ovvero “Colmare il divario: agire a livello globale per porre fine al fumo”. Un appello all’azione contro le politiche conservatrici dell’Organizzazione mondiale di sanità e di troppi governi nel contrasto al fumo. “Se continueremo a seguire politiche vecchie di venti anni che hanno prodotto, nel migliore dei casi, lievi e parziali miglioramenti, non saremo di aiuto per quanti ancora oggi fumano e sono in lotta contro la dipendenza dal tabacco” ha detto un incisivo Douglas. Pieno di emozione il suo appello: “Chi dice che niente di nuovo si possa fare dovrebbe togliere il disturbo e lasciare il campo a chi invece lo sta facendo”. Le politiche di riduzione del danno possono accelerare e rendere irreversibile l’abbandono del fumo: è la proposta che giunge ancora più forte da Varsavia, un’alternativa al compiaciuto immobilismo delle autorità sanitarie internazionali.