Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 2 all’8 giugno

Fine settimana all'insegna delle elezioni europee che delineeranno la nuova Commissione chiamata a riscrivere le direttive tabacchi e accise.

Unione europeaEuropei al voto, Smoke Free Sweden si appella ai neo-deputati: favorite politiche di riduzione del danno da tabacco
Le normative europee costituiscono il quadro entro cui si muovono i regolamenti nazionali e questo riguarda anche (se non soprattutto) le legislazioni che sempre più regolano il settore del vaping. Così le elezioni che porteranno alle urne milioni di cittadini europei nel lungo fine settimana che si conclude il 9 giugno (nei vari Paesi si vota in giorni differenti), Smoke Free Sweden, una delle organizzazioni continentali più attive negli ultimi tempi sul fronte della riduzione del danno ha lanciato un appello ai futuri eurodeputati. “Incoraggiamo i politici neoeletti a fare un passo indietro rispetto all’ideologia e a comprendere la scienza della riduzione del danno da tabacco, che è stata una strategia di successo per salvare vite umane in Svezia”, ha scritto Delon Human, direttore di Smoke Free Sweden. Già consigliere di due direttori generali dell’Oms e di un segretario generale dell’Onu per le strategie sanitarie globali, Human fa parte di un folto gruppo di medici, ricercatori ed esperti sanitari internazionali che promuove il modello svedese, basato sugli strumenti di riduzione del danno come la sigaretta elettronica e lo snus, per sconfiggere il fumo. “Incorporare le strategie svedesi di riduzione del danno da tabacco e attuare cambiamenti che possono salvare la vita ai fumatori in tutta l’Unione”, ha aggiunto Human.

Alla vigilia delle europee appello pro e-cig e riduzione del danno

 

Gran BretagnaStudio: l’e-cig è il metodo antifumo più efficace anche per le persone con disturbi mentali
Tra i vari metodi utilizzabili per smettere di fumare la sigaretta elettronica costituisce quello più efficace. E questa è in qualche modo una conferma. Ma la novità è che le maggiori possibilità di successo si estendono anche a persone che soffrono di disturbi mentali. Questo risultato arriva da uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del King’s College e dello University College di Londra, e che è stato appena pubblicato su Plos Mental Health. Il titolo della ricerca è “Moderation of the real-world effectiveness of smoking cessation aids by mental health conditions: A population study” e la coordinatrice del gruppo di lavoro è Sarah Jackson dello University College di Londra. Le persone che soffrono disturbi mentali presentano statisticamente tassi di fumo più elevati e modalità di fumo più intense. Si tratta dunque di una categioria particolarmente difficile nei trattamenti terapeutici antifumo. Attraverso questo studio osservazionale gli autori, molto noti nel mondo della ricercar sul vaping, hanno potuto verificare che coloro che utilizzavano prodotti da svapo, vareniclina o prodotti a base di tabacco riscaldato avevano probabilità significativamente più elevate di riuscire a smettere di fumare rispetto a coloro che non avevano utilizzato questi ausili. “I nostri risultati – ha sintetizzato la coordinatrice Sarah Jackson – dovrebbero fornire rassicurazione alle persone con problemi di salute mentale che vogliono smettere di fumare, in quanto la loro condizione non deve necessariamente influenzare la scelta dell’aiuto per smettere di fumare”. Le modalità e i campioni di ricerca utilizzati dal gruppo di lavoro londinese, così come altre informazioni sui risultati dello studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

E-cig, aiuto più efficace contro il fumo per chi ha disturbi mentali

 

NamibiaIl governo regolamenterà il settore del vaping rifiutando le politiche di riduzione del danno
Nuove regole per il settore del vaping in vista anche in Namibia. Il ministero della Difesa ha recentemente annunciato l’intenzione di mettere mano all’attuale normativa che regola il settore del tabacco per estendere la griglia anche ai prodotti del vaping. Ma dietro quello che parrebbe semplicemente l’obiettivo di mettere un po’ d’ordine in un quadro legislativo confuso, si nasconde una politica di restrizioni in linea con gli allarmismi sensazionalistici di moda dalle parti dell’Oms, che nulla hanno a che fare con i dati della scienza. Lo si evince dalla dichiarazione del viceministro della Sanità e dei Servizi sociali Ester Muinjangue, secondo cui l’urgenza di mettere la sordina al settore del vaping deriva dalla convinzione che “non esiste una forma sicura di fumo di tabacco” e che vadano respinte le ipotesi secondo cui lo svapo e il fumo di narghilè (altro settore che sarà imbrigliato dalle nuove norme) sarebbero alternative più sicure al fumo di sigaretta tradizionale. Con questi presupposti, peraltro neppure troppo originali, non resta che augurare buona fortuna ai fumatori namibiani che stanno provando ad abbandonare il micidiale tabacco per il meno dannoso vapore.

 

Paesi BassiSigarette elettroniche standardizzate per attenuarne l’attrattiva verso i giovani
Per rendere le sigarette elettroniche meno attraenti per i giovani le autorità sanitarie olandesi tentano la strada della standardizzazione dei prodotti. La proposta che arriva dall’Istituto nazionale per la sanità e l’ambiente olandese (Rivm) chiede di imporne un design standardizzato per i vaporizzatori: di colore nero, senza possibilità di variare il wattaggio, e molto più simili alle sigarette elettroniche di prima generazione. L’agenzia sanitaria olandese ritiene infatti che se le sigarette elettroniche fossero tutte uguali, le persone non sarebbero così attratte dall’oggetto, ma dalla reale funzionalità. Leggendo fra le righe del documento presentato dal Rvim, intitolato “Opzioni per ridurre l’attrattiva delle sigarette elettroniche regolandone l’aspetto e la funzionalità”, si legge che le caratteristiche che “contribuiscono all’attrattiva” delle sigarette elettroniche sono “estetica, caratteristiche tecnologiche, comodità e facilità d’uso”. Inoltre, i prodotti “possono essere manipolati per essere utilizzati per pratiche di utilizzo alternative come il cloud chasing e il dripping”. Entrambe le pratiche, afferma Rivm, “sono assai comuni e diffuse tra gli adolescenti e i giovani adulti soprattutto statunitensi”. La standardizzazione delle e-cig potrebbe avere lo stesso effetto di quello sperato con i pacchetti neutri delle sigarette tradizionali. Va ricordato che, in tema di vaping, i Paesi Bassi hanno approvato la norma di legge che a partire dal 2025 vieterà i liquidi pronti aromatizzati ad eccezione di quelli al tabacco. Sigmagazine va in dettaglio sulla proposta dell’agenzia olandese.

Sigarette elettroniche standardizzate per non attirare i giovani

 

Stati UnitiAumentate di oltre il 10% in un anno le società di lobbying dell’industria del tabacco
Difendere gli interessi di particolari settori industriali non è di per sé un fatto negativo, specie in quei Paesi (come gli Usa) dove il lobbismo ha una lunga tradizione ed è in qualche modo regolato da leggi ferree, che sanzionano chi che le infrange. Così la notizia va registrata nella sua asetticità: negli Stati Uniti si allarga il lobbismo dell’industria del tabacco. Secondo l’ultima edizione del Tobacco Industry Lobbyist and Lobbying Firm Registration Tracker, un rapporto realizzato dal gruppo di difesa antifumo Action on Smoking and Health, sono almeno 950 i lobbisti che rappresentano aziende produttrici di sigarette, vaporizzatori e snus nelle istituzioni statali di tutto il paese. Il numero di registrazioni di lobbying legate alle aziende produttrici di tabacco è aumentato di oltre il 10% dal 2023 al 2024.

 

SlovacchiaBratislava costruirà strade con mozziconi di sigaretta
Partirà quest’anno il progetto della città di Bratislava per trasformare i mozziconi di sigaretta in asfalto. Lo riporta il sito di informazione BNN Breaking. In collaborazione con l’azienda municipale di gestione dei rifiuti, la capitale slovacca ha allestito dei contenitori per la raccolta dei filtri delle sigarette tradizionali e dei prodotti per il riscaldamento del tabacco. I rifiuti raccolti verranno convertiti in fibre speciali che potranno essere utilizzate come ingrediente nella produzione dell’asfalto. In Slovacchia esiste già una strada costruita con asfalto creato con filtri di sigaretta, vicino alla cittadina di Ziar e Hronom. lo smaltimento delle cosiddette “cicche” delle sigarette è divenuto un enorme problema ambientale per l’inquinamento che produce, particolarmente nelle falde acquifere. Si stima che circa due terzi dei 18 miliardi di sigarette fumate nel mondo vengano scartati in modo improprio.

Articoli correlati