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Stati Generali Adm, Busiello (Aive): “Stop alla vendita online è grave rischio e aumenta l’illecito”

L'intervento del vicepresidente dell'associazione a tutela degli operatori che si occupano della vendita online di prodotti liquidi da inalazione.

Forti preoccupazioni riguardo alla possibile introduzione di un divieto di vendita a distanza per i prodotti con nicotina sono state espresse da Rocco Busiello, vicepresidente dell’Associazione italiana vapore elettronico (Aive) nel corso degli Stati Generali dell’Agenzia delle dogane e monopoli. Fondata nell’ultimo anno, l’associazione ha come obiettivo principale proprio la tutela degli operatori che si occupano della vendita online di prodotti liquidi da inalazione e rappresenta i più importanti operatori e-commerce del settore. “Le motivazioni per l’introduzione di un divieto di vendita a distanza per i prodotti con nicotina come la tutela dei minori, il contrasto del mercato illecito e la tutela delle entrate erariali, sono tutte giuste e condivisibili. Tuttavia, siamo sinceramente sorpresi che non vengano considerate valide le già esistenti disposizioni normative, sviluppate e fatte rispettare proprio da Adm, che affrontano efficacemente queste tematiche. La chiusura dei siti autorizzati potrebbe portare a un incremento del mercato illecito, con gravi ripercussioni sia sulla tutela dei minori che sulle entrate erariali. Ci chiediamo: siamo sicuri che questa legge, che distruggerebbe tali aziende portando alla perdita di tanti posti di lavoro, sia davvero necessaria, considerando che esistono già norme efficaci a riguardo?L’attuale sistema di controllo prevede l’acquisto su un sito web solo previo caricamento di un documento di riconoscimento e la tracciabilità dei pagamenti, rendendolo efficace nel proteggere i minori. Un recente studio dell’Istituto superiore di sanità ha rilevato che solo il 2% dei minori acquista sigarette elettroniche dai canali online, rispetto a percentuali molto più alte per acquisti presso negozi fisici, distributori automatici e tabaccherie.” In merito alla tutela delle entrate erariali e al contrasto al mercato illecito, Busiello ha ricordato, inoltre, che “ogni sito web autorizzato deve operare come deposito fiscale, soggetto a rigidi controlli da parte di Adm per i prodotti commercializzati e per il versamento delle imposte. Un recente studio Ipsos ha rilevato che il fatturato dei siti web autorizzati è pari a circa 180 milioni di euro solo per i prodotti sotto monopolio. L’online è spesso visto come qualcosa di astratto, non è così. Dietro i siti web autorizzati ci sono aziende ben strutturate, certificate e tracciabili, con investimenti milionari e centinaia di posti di lavoro. Siamo sicuri – conclude domandando retoricamente Busiello – che una legge concepita così, che distruggerebbe tali aziende portando alla perdita di tanti posti di lavoro, sia davvero necessaria?”. Aive ha ribadito la sua disponibilità a collaborare con tutte le parti interessate per migliorare ulteriormente il settore, garantendo un equilibrio tra regolamentazione, crescita economica e salvaguardia dei posti di lavoro.

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