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Giovani e sigarette elettroniche: allarmismo causato da errori nelle ricerche

La comportamentalista Arielle Seyla critica i dati che vengono diffusi: "Non si possono utilizzare stessi parametri degli adulti". Polosa: "Deplorevole ignorare differenze tra prodotti e abitudini all'uso".

Un nuovo importante commento intitolato “Misure dell’uso giovanile della sigaretta elettronica: punti di forza, debolezza e raccomandazioni” è stato pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Public Health. Il commento chiede al campo della ricerca sulla nicotina e sul tabacco di affinare le definizioni dell’uso giovanile della sigaretta elettronica per allinearsi meglio con i parametri sanitari pubblici e individuali. Poiché la prevalenza dell’uso delle sigarette elettroniche tra i giovani continua ad aumentare, superando il fumo di sigaretta tradizionale, la necessità di una sorveglianza precisa e pertinente non è mai stata così necessaria. Lo studio affronta i limiti delle definizioni attuali, che sono state spesso adattate dai parametri degli adulti.
Come scienziato comportamentale – spiega Arielle Selya, autrice del commento –  ho riflettuto a lungo sui diversi modi per misurare il modo in cui le persone usano le sigarette elettroniche e su quanto bene le diverse definizioni catturano l’uso problematico reale, in contrapposizione alla sperimentazione. Spero che si possa avviare un dialogo sul campo per valutare e migliorare le definizioni che utilizziamo, in modo da poter monitorare e prevenire in modo più efficace l’uso giovanile della sigaretta elettronica“.
Il commento evidenzia diversi spunti critici. Prima di tutto, l’attuale gamma di definizioni per l’uso della sigaretta elettronica da parte dei giovani, dall’uso una tantum (“anche un singolo tiro”) all’uso quotidiano. Sebbene le misure più indulgenti riguardino una gamma più ampia di giovani potenzialmente a rischio, gran parte di questo utilizzo è transitorio e sperimentale e comporta rischi trascurabili se non persiste a lungo termine. Si passa poi alla rilevanza per la salute: misure rigorose, come l’uso quotidiano, incidono maggiormente sulla salute pubblica e individuale. “La ricerca futura – spiega Selya – dovrebbe esaminare i miglioramenti nelle definizioni che includono l’intensità e la persistenza dell’uso, sfruttando potenzialmente l’acquisizione di dati assistita dalla tecnologia”. Oltretutto i modelli di utilizzo sono in costante evoluzione. “L’uso delle sigarette elettroniche tra i giovani ha raggiunto il picco nel 2019, principalmente guidato dalla popolarità delle sigarette elettroniche Juul, ma da allora si è spostato verso prodotti usa e getta come PuffBar ed ElfBar. Negli Stati Uniti l’uso giovanile di sigarette elettroniche è diminuito di oltre il 60% rispetto al picco del 2019. Sorprendentemente, la popolarità delle sigarette elettroniche è andata di pari passo con la quasi eradicazione del fumo di tabacco tra i giovani”.
Gli autori propongono diverse raccomandazioni per la ricerca. Gli studi futuri dovrebbero considerare le definizioni che catturano l’intensità (ad esempio, il numero di boccate al giorno) e la persistenza o la durata dell’uso. Queste definizioni dovrebbero essere convalidate attraverso auto-report o strumenti assistiti dalla tecnologia. In secondo luogo, è fondamentale definire “l’uso della sigaretta elettronica” in modo coerente tra gli studi, utilizzando misure che abbiano validità esterna e rilevanza per i risultati sulla salute. In terzo luogo, si dovrebbe dare priorità alle misure che distinguono l’uso transitorio e sperimentale da modelli problematici, caratterizzati da un elevato consumo quotidiano, un uso frequente e una lunga durata. Infine, gli strumenti di tracciamento digitale, le applicazioni mobili e la tecnologia dei sensori possono fornire dati più accurati e oggettivi sull’intensità dell’uso delle sigarette elettroniche.
È deplorevole – commenta Riccardo Polosa, fondatore del Coehar – che i parametri relativi alle sigarette elettroniche tra i giovani prendano in prestito dalle valutazioni del fumo degli adulti, ignorando le differenze di prodotto e i modelli di utilizzo transitori. Ciò porta a misure imprecise, confondendo la conoscenza sui rischi e sui benefici dell’uso delle sigarette elettroniche. I parametri accurati dovrebbero riflettere continui, cumulativi, e uso frequente, sfruttando gli strumenti digitali per ottenere dati precisi. Ciò che proponiamo in questo documento farà una differenza significativa nel modo in cui affrontiamo le sfide della salute pubblica“.

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