Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Vapore passivo: esposizione molto ridotta rispetto al fumo passivo

Uno studio rileva che l'assorbimento di nicotina è molto minore, ma non eliminata, nei bambini esposti a vapore di sigaretta elettronica.

Nei bambini l’esposizione al cosiddetto vapore di sigaretta elettronica passivo riduce l’assorbimento della nicotina dell’83,6% rispetto all’esposizione al fumo passivo. Sono questi i risultati di uno studio appena pubblicato su Jama Network Open, intitolato “Secondhand Nicotine Absorption From E-Cigarette Vapor vs Tobacco Smoke in Children”. A condurlo sono stati tre personalità molto note nella ricerca sul vaping. Harry Tattan-Birch, Jamie Brown e Sarah Jackson, tutti della facoltà di Scienza e salute comportamentale presso il britannico University College London.
Con l’aumento dell’uso della sigaretta elettronica, spiegano gli autori, si sono sollevate comprensibili preoccupazioni sull’esposizione dei bambini al vapore passivo. Questo studio si è posto quindi l’obiettivo di confrontare l’assorbimento di nicotina fra bambini esposti solo al fumo di tabacco passivo, quelli esposti unicamente al vapore passivo e quelli, infine, non esposti a nessuno dei due. I dati utilizzati dai ricercatori sono quelli del Continuous Nationale Health and Nutrition Examination Survey, un’indagine statunitense trasversale e ripetuta. I partecipanti, infatti, vengono prima intervistati nelle loro case, per poi recarsi, diversi giorni dopo, a un centro di esame mobile e fornire campioni biologici.
Per lo studio in questione sono stati utilizzati i dati di un campione rappresentativo a livello nazionale di famiglie statunitensi dal 2017 al 2020. I partecipanti erano 1777 bambini di età compresa tra 3 e 11 anni con livelli sierici di cotinina (metabolita della nicotina e quindi indicatore oggettivo del suo assorbimento) incompatibili con l’attuale uso diretto di nicotina. L’analisi finale è stata condotta il 9 gennaio 2024. L’esposizione segnalata era quella a solo fumo passivo o solo vapore in ambienti chiusi negli ultimi sette giorni, oppure a nessuno dei due. Sono state naturalmente considerate alcune covariate quali età, etnia, reddito familiare, peso corporeo e altezza.
Dai risultati emerge che nei bambini esposti al solo vapore passivo l’assorbimento di nicotina, indicizzato in base al livello di cotinina sierica, era dell’83,6% inferiore a quello dei bambini esposti al fumo passivo. Fra quelli senza esposizione passiva, l’assorbimento di nicotina era del 96,7% inferiore sempre rispetto ai bambini esposti al fumo passivo. Quindi l’assorbimento era notevolmente ridotto ma non del tutto eliminato. “In questo studio trasversale condotto su bambini statunitensi – conclude lo studio – l’assorbimento di nicotina era molto più basso nei bambini esposti al vapore passivo rispetto al fumo passivo, ma più alto rispetto a quelli esposti a nessuno dei due. Questi risultati suggeriscono che il passaggio dal fumo al vaping in ambienti chiusi può ridurre sostanzialmente, ma non eliminare, l’esposizione passiva dei bambini alla nicotina e ad altre sostanze nocive”.
Lo studio, continuano gli autori, si è focalizzato sull’assorbimento da parte della nicotina ma i risultati sono validi anche per gli adulti. Ed ed plausibile che l’esposizione secondaria alle sostanze nocive nel vapore passivo sia ancora molto più bassa, poiché le sigarette elettroniche forniscono livelli di nicotina simili a quelli del tabacco, ma contengono solo una frazione delle sostanze tossiche e cancerogene del fumo. “Utilizzando dati provenienti dal mondo reale e non da un ambiente di laboratorio artificiale – commenta infatti il primo autore Tattan-Birch – il nostro studio dimostra che l’assorbimento di nicotina è molto inferiore nel vapore di seconda manorispetto al fumo passivo. La nicotina in sé presenta un rischio limitato ma mostra quale potrebbe essere la massima esposizione possibile derivante dallo svapo passivo. L’esposizione a sostanze nocive diverse dalla nicotina presenti nel vapore sarà probabilmente ancora molto inferiore”.

Articoli correlati