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Sigarette elettroniche più efficaci che in passato contro il fumo

Secondo uno studio americano e canadese il vaping è associato a maggiori tassi di cessazione nel triennio 2019-21 rispetto al 2014-16.

Le sigarette elettroniche sono uno strumento che aiuta smettere di fumare e la loro efficacia a questo scopo è aumentata nel tempo. A dirlo è uno studio pubblicato su Jama Network, intitolato “E-Cigarette Characteristics and Cigarette Cessation Among Adults Who Use E-Cigarettes”. A condurlo sono stati sette ricercatori americani e canadesi, fra i quali diversi nomi noti della ricerca sul vaping: Karin A. Kasza e Maciej Goniewicz del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, Michael Cummings della Medical University of South Carolina e David Hammond dell’Università di Waterloo in Canada. Scopo degli studiosi era capire se le caratteristiche delle sigarette elettroniche fossero associate alla cessazione del fumo tra gli utilizzatori adulti statunitensi.
Per questo studio sono stati analizzati i dati longitudinali del Population Assessment of Tobacco and Health Study, uno studio rappresentativo a livello nazionale, dal 2014 al 2021, riguardanti 1985 persone con più di 21 anni (età media 40 anni) che fumavano quotidianamente e avevano usato sigarette elettroniche negli ultimi 30 giorni. In diverse fasi sono stati valutati i seguenti comportamenti dei partecipanti: tentativi di smettere di fumare, cessazione del fumo tra gli individui che hanno tentato di smettere e interruzione complessiva del fumo indipendentemente dai tentativi di smettere. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, inoltre, sono stati resi in considerazione anche la: frequenza di utilizzo (giornaliera e non giornaliera), il tipo di aroma (tabacco, mentolo o menta, dolce e combinazione), il tipo di dispositivo (usa e getta, cartuccia e serbatoio) e l’anno di raccolta dei dati.
I risultati dimostrano non solo che l’uso quotidiano della sigaretta elettronica è associato a un tasso di cessazione maggiore rispetto a quello non quotidiano (12,8% contro 6,1%), ma anche che nel periodo 2019-2021 il vaping è stato associato a maggiori cessazioni rispetto al periodo 2014-2016 (12% contro 5,3%). L’uso di e-cig al gusto di mentolo o menta rispetto a quelle al gusto di tabacco è stato associato a maggiori tassi di interruzione totale del consumo sigarette (9,2% contro 4,7%) solo quando si valuta l’uso di sigarette elettroniche al basale. Insomma, da questo studio appare che le sigarette elettroniche di nuova generazione siano più efficaci per smettere di fumare rispetto a quelle precedenti, cosa che non sorprende in un mercato in continua evoluzione.
In questo studio di coorte su adulti statunitensi che hanno utilizzato sigarette elettroniche – concludono quindi gli autori – l’uso quotidiano di sigarette elettroniche e l’uso di sigarette elettroniche nel periodo 2019-2021 sono stati costantemente associati a maggiori tassi di cessazione del fumo. L’uso di sigarette elettroniche al gusto di mentolo o menta rispetto al gusto di tabacco tra gli adulti che hanno utilizzato sia sigarette che sigarette elettroniche è stato associato a probabilità più che doppie di cessazione del fumo 1-2 anni dopo. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se l’accesso alle sigarette elettroniche al gusto di mentolo o menta per gli adulti che fumano quotidianamente possa essere importante per la protezione della salute pubblica. I nostri risultati suggeriscono che le decisioni sulla salute pubblica relative alle sigarette elettroniche dovrebbero basarsi sui dati dei dispositivi commercializzati negli ultimi anni”.

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