Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Parlamentari europei e consumatori contro il divieto di svapo all’aperto

Il portavoce per la salute del Ppe, Peter Liese, e World Vapers' Alliance criticano la misura che equipara sigaretta elettronica e fumo.

Fa discutere la proposta inoltrata martedì scorso dalla Commissione europea al Consiglio, che suggerisce di vietare il fumo e l’uso delle sigarette elettroniche in tutti gli edifici pubblici e in alcune aree all’aperto. Si tratta di una raccomandazione e, se venisse adottata dal Consiglio che riunisce i ministri dei paesi membri dell’Unione, dovrebbe poi essere attuata dagli Stati.

L’eurodeputato tedesco Peter Liese (Ppe)

A sollevare perplessità, però, non sono solo le associazioni dei consumatori dei prodotti del vaping e quelle degli operatori di settore. È critico, per esempio Peter Liese, europarlamentare tedesco di lungo corso, medico e portavoce per le politiche sanitarie del Ppe, il gruppo più numeroso del Parlamento europeo. Liese concorda sulla necessità di adottare misure a tutti i livelli per proteggere le persone dal fumo di tabacco, in particolare i minori. Ma è molto critico per il fatto che la proposta della Commissione tratta le sigarette di tabacco e quelle elettroniche come prodotti del tutto equivalenti.
Le sigarette elettroniche sono problematiche quando portano le persone, in particolare bambini o adolescenti, a consumare nicotina – spiega l’europarlamentare – ma per i fumatori accaniti che non riescono a smettere altrimenti, sono uno strumento importante per ridurre danni e rischi”. Liese si sofferma poi sulle differenze fra i due prodotti: “Le sigarette elettroniche contengono nicotina, che crea dipendenza, ma non contengono tutte le altre sostanze presenti nel fumo di sigaretta che causano danni come cancro e ictus. E anche se non tutti i rischi sono ancora noti, persino gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità affermano che non esiste uno scenario teorico in cui le sigarette elettroniche e quelle di tabacco siano ugualmente dannose”. E poi conclude: “Pertanto, non ritengo efficace equipararle al fumo di tabacco nella raccomandazione fatta dalla Commissione al Consiglio. Spero che gli Stati membri correggano questo punto”.

Michael Landl

Ad auspicarlo è anche la rete internazionale delle associazioni dei consumatori World Vapers’ Alliance. “La Commissione sta commettendo un errore clamoroso equiparando lo svapo al fumo” commenta il direttore Michael Landl. “In questo modo – aggiunge – si manda un messaggio pericoloso a milioni di fumatori, inducendoli milioni di persone a pensare che la sigaretta elettronica sia dannosa come il fumo, quando in realtà riduce il danno del 95%. Inoltre non esiste praticamente alcuno svapo passivo. Queste raccomandazioni continueranno a far fumare più persone e metteranno a rischio la salute pubblica”.
Alberto Gómez Hernández, policy manager presso World Vapers’ Alliance, accusa I funzionari di Bruxelles di non tenere in alcun conto la scienza e le scelte di milioni di consumatori. “Consentire lo svapo nelle aree dove è vietato fumare – dichiara – potrebbe spingere più fumatori a passare all’e-cig, riducendo i decessi per fumo in tutta Europa. Invece, stanno bloccando uno strumento di riduzione del danno e mettendo a rischio delle vite”. Anche l’organizzazione dei consumatori esorta la Commissione a riconsiderare la sua posizione e ad adottare un approccio che rifletta le prove scientifiche e dia priorità alla riduzione del danno.

LEGGI ANCHE:

Bruxelles detta la linea: vietare fumo e sigarette elettroniche anche all’aperto

“L’accesso alla sigaretta elettronica non dovrebbe avere complicazioni”

Articoli correlati