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UK: grazie alla sigaretta elettronica dimezzati i tassi di fumo

Un rapporto del Gsthr esamina il caso di studio del Paese in cui politica, sanità e ricerca hanno remato nella stessa direzione. Almeno fino ad oggi.

Si intitola “Un Regno Unito senza fumo? Come la ricerca, la politica e le sigarette elettroniche hanno abbattuto i tassi di fumo” il nuovo rapporto pubblicato dal Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), un progetto dell’organizzazione sanitaria britannica Knowledge Action Change. Il documento presenta il Regno Unito come un caso di studio su come le politiche di riduzione del danno del danno funzionino, quando tutte le forze in gioco – politica, sanità, ricerca – remano nella stessa direzione. Secondo i dati presentati dal Gsthr in due decenni, dalla comparsa sul mercato delle e-cigarette, i tassi dei fumatori adulti nel Paese si sono quasi dimezzati, passando dal 23,7% del 2005 al 12,9% del 2022. In realtà gli ultimi dati diffusi pochi giorni fa dall’Office for National Statistics pochi giorni, quindi dopo la stesura del documento, riportano un’ulteriore diminuzione di un punto percentuale nel 2023. In base a questo trend, gli esperti del Gsthr prevedono che nel 2025 il numero degli svapatori supererà per la prima volta quello dei fumatori, a dimostrazione che, quando i prodotti a danno ridotto sono facilmente accessibili, i fumatori li scelgono.
Tutto questo è stato possibile soprattutto grazie all’ampia mole di studi sulla sigaretta elettronica condotta dai ricercatori britannici, alcuni dei quali sono delle vere e proprie pietre miliari. A partire dalla revisione indipendente pubblicata nel 2015 da Public Health England, oggi Office for Health Improvement and Disparities, che concludeva che le sigarette elettroniche meno dannose del fumo del 95% e avevano il potenziale per aiutare le persone a smettere di fumare. Sulla base di queste evidenze, spiega il rapporto, i governi del Regno Unito che si sono succeduti hanno continuato a sostenere il vaping, coadiuvati dal Servizio sanitario nazionale che incoraggiava i fumatori a provare la sigaretta elettronica. Su questa linea, nell’aprile del 2023, il governo di Rishi Sunak ha lanciato un programma unico al mondo, “Swap to Stop”, per fornire gratuitamente un milione di kit per iniziare a svapare ad altrettanti fumatori. Questo ha permesso e sta permettendo a molte autorità locali di organizzare efficaci campagne per combattere il fumo.
Il calo dei tassi di fumo nel Regno Unito – commenta di direttore di Knowledge Action Change David MacKintosh – dimostra con quanta rapidità le situazioni possono migliorare quando le persone che fumano possono accedere a un’alternativa più sicura come le sigarette elettroniche. Quando l’anno prossimo nel Regno Unito il vaping supererà il fumo, non sarà semplicemente la conseguenza di una rivoluzione guidata dai consumatori, sebbene questa sia stata significativa, ma sarà anche il risultato delle decisioni politiche pragmatiche e basate sulle evdenze prese dai diversi governi. Mantenere un chiaro focus sulla riduzione dell’uso di sigarette combustibili offre l’opportunità per raggiungere l’ambizioso obiettivo di diventare senza fumo entro il 2030”.
Naturalmente politica permettendo. Perché, nonostante i numeri e le evidenze sembrino parlare chiaro, il nuovo governo laburista di Keir Starmer, sulla scia del suo predecessore, ha allo studio una legge che contiene molte limitazioni per la sigaretta elettronica, rischiando di depotenziare la sua efficacia come strumento per la cessazione. Nell’aprile del prossimo anno dovrebbe, inoltre, entrare in vigore il divieto per i dispositivi monouso, mentre nel 2026 dovrebbe entrare in vigore una tassa sui liquidi, approvata dal governo Sunak. La speranza è che questo nuovo documento del Gsthr contribuisca a far giungere Starmer a più miti consigli.

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