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Fa discutere il nuovo prodotto commercializzato in Germania. Si chiama VitaStik ed è una sigaretta elettronica che, a detta dei produttori, rilascia vitamine. La cigalike può essere alimentata con cartucce precaricate in cinque differenti aromi contenenti, dice l’azienda, concentrazioni differenti di vitamine, a seconda dell’uso che ne vuole fare.
A sollevare la polemica è stato il quotidiano Bild che, attraverso due contributi medici, mette in dubbio che le vitamine possano essere assunte attraverso vaporizzazione: meglio affidarsi all’alimentazione. Se il ragionamento si fosse fermato a questo, probabilmente in molti avrebbero sostenuto la tesi della dottoressa Martina Pötschke-Langer, intervistata per l’occasione. Ma purtroppo la Bild è andata oltre, provando a spiegare perchè il prodotto della VitaStik deve considerarsi una sigaretta elettronica a tutti gli effetti e, soprattutto, in quanto tale, da sconsigliare. Il discorso, dunque, passa dal particolare al generale, andando a toccare i soliti luoghi comuni contro l’ecig. Non soltanto parlando della gestualità (“il fattore mentale associa l’ecig alla sigaretta tradizionale”) ma andando anche a spiegare come la presenza di glicole propilenico all’interno dei liquidi VitaStick trasformi il vaporizzatore in una vera e propria sigaretta elettronica.
Tesi quantomeno azzardata: il glicole è un conduttore, di conseguenza deve necessariamente essere usato affinché le molecole aromatiche possano essere trasportate e nebulizzate. Eventuali allergie a glicole possono essere superate utilizzando liquidi senza glicole, ma questo è un altro discorso che tocca i singoli consumatori, non la generalità dei vapers. Il carico da novanta è poi messo sul tavolo da Michaela Brand, consulente per la salute al Centro Federale per l’Educazione Sanitaria, sostenitrice di una tesi assai discutibile. “Anche nei liquidi senza nicotina – sostiene Brand con teutonica pervicacia – sono presenti piccole quantità di nicotina. Questo rende estremamente dipendenti i consumatori che, a lungo andare, non saranno più soddisfatti da un piccolo quantitativo ma avranno bisogno di una dose di nicotina sempre più alta. Fino a quando non passeranno a fumare le sigarette tradizionali perché le ecig non saranno più sufficienti”. Un assunto teorico confutato dall’esperienza di milioni di vapers in tutto il mondo che, partendo da liquidi con alte gradazioni di nicotina, nel corso dei mesi sono andati diminuendone gradualmente l’assunzione.
Perchè così tanto accanimento da parte della Bild per i vaporizzatori personali? Anche se bisogna dare atto che il ragionamento sull’assunzione vitaminica attraverso la nebulizzazione può essere condiviso, tutto viene rovinato nel momento in cui viene ventilata l’ipotesi che la ecig sia quasi più dannosa della sigaretta tradizionale. Probabilmente qualcuno (ma non possiamo sapere chi) ha sussurrato loro all’orecchio che la ecig è dannosa e questo hanno riportato. Peccato, un’ulteriore occasione sprecata.