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Sigarette elettroniche, dall’OMS una opportunità per la riduzione del danno

"Il summit di Ginevra (COP 8 recentemente conclusosi) ha sancito per la sigaretta elettronica un momento epocale legalizzando un suo ambito normativo ben chiaro e distinto dagli altri prodotti del tabacco". Così, in un comunicato congiunto, le associazioni Anpvu, Coiv, Uniecig e il CoEhar (Centro di ricerca per la riduzione del danno da fumo) commentano i risultati dell'ottava conferenza delle parti della Convenzione quadro per la riduzione del tabacco dell'Oms, conclusosi poco più di una settimana fa. Una serie di sigle che copre un ampio spettro del settore del vaping: consumatori (Anpvu), produttori e distributori (Coiv), negozianti (Uniecig) e centri scientifici. Secondo i firmatari, la scelta dell'Organizzazione mondiale di sanità di non includere la sigaretta elettronica fra i nuovi prodotti del tabacco apre uno scenario di opportunità per i sostenitori della riduzione del danno. Soddisfazione anche per la distinzione netta operata fra ecigarette e riscaldatori di tabacco: "Abbiamo accolto bene - si legge nel comunicato - la decisione dell’OMS di prendere le distanze dai c.d. 'riscaldatori di tabacco' chiedendo una maggiore analisi sull’efficacia dello strumento. Mentre le elettroniche sono sotto la lente di ingrandimento dei laboratori scientifici internazionali da anni, i riscaldatori di ultima generazione necessitano ancora di studi specifici e indipendenti e pertanto non dovrebbero essere considerate al pari delle e-cig". Il comunicato si conclude con un auspicio rivolto alla politica nazionale: "La speranza è che con l’imminente riforma dell’attuale regime fiscale dei liquidi da inalazione promessa dal Governo, possa finalmente aprirsi un fronte di concreta e fattiva collaborazione con le istituzioni sanitarie, come già avvenuto in altri Paesi". E con un appello a "tutti i consumatori, produttori ed esercenti a sostenere in ogni modo e forma gli obiettivi comuni". Ecco il testo integrale del comunicato a firma di Carmine Canino (presidente Anpvu), Dario Colaianni (presidente Coiv), Antonella Panuzzo (presidente Uniecig) Riccardo Polosa (direttore CoEhar): "Consapevoli che nei prossimi mesi, a livello mondiale, si giocherà una partita determinante sul destino dei prodotti del vaping, ci sentiamo in dovere di sottolineare alcuni punti salienti per il futuro del nostro amato settore. In primis, ci preme evidenziare l’importanza che ha ormai assunto nella comunità scientifica internazionale il concetto della riduzione del danno, inteso come utilizzo di strumenti alternativi al fumo di sigaretta convenzionale (ad esempio le sigarette elettroniche) capaci di ridurre in maniera esponenziale i danni provocati dalla cattiva abitudine al fumo. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che il passaggio dal tabagismo al vapagismo arresta o riduce il danno fumo correlato anche in popolazioni vulnerabili come quelle di fumatori ipertesi, con malattie respiratorie croniche e affetti da schizofrenia. A pochi giorni dalla conclusione a Ginevra del COP8, vogliamo qui commentare la recente presa di posizione dell’OMS che non include la sigaretta elettronica nella lista dei nuovi prodotti del tabacco e rimanda ogni decisione al 2020. Tale scelta, se da un lato costituisce uno “scampato pericolo”, dall’altro rappresenta una nuova opportunità di impegno e determinazione in vista di una decisione finale che dovrà per certo affrontare il dibattito con una visione diversa. D’altra parte non pensiamo che l’OMS avrebbe potuto far bene diversamente trattando allo stesso modo prodotti del tabacco e prodotti liquidi e dovendo differenziare tra vaporizzazione e combustione. Abbiamo accolto bene la decisione dell’OMS di prendere le distanze dai c.d. “riscaldatori di tabacco” chiedendo una maggiore analisi sull’efficacia dello strumento. Mentre le elettroniche sono sotto la lente di ingrandimento dei laboratori scientifici internazionali da anni, i riscaldatori di ultima generazione necessitano ancora di studi specifici e indipendenti e pertanto non dovrebbero essere considerate al pari delle e-cig. Il summit di Ginevra (COP 8 recentemente conclusosi) ha sancito per la sigaretta elettronica un momento epocale legalizzando un suo ambito normativo ben chiaro e distinto dagli altri prodotti del tabacco. Era ora! Molto positivo anche il fatto che non si sia più insistito nell’incaricare l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) a stilare preparare un dossier sulla tossicità dei prodotti da svapo; il taglio che si intendeva dare al dossier era palesemente mirato ad enfatizzare la presenza di sostanze chimiche negli aerosol emessi dalle sigarette elettroniche senza alcun riguardo per la evidente riduzione della tossicità a confronto del fumo di tabacco. In ultimo, ma non per importanza, vogliamo precisare che stiamo attraversando un cambiamento epocale che eliminerà la combustione delle sigarette. Paesi come Francia e Regno Unito, sono baluardo di questa rivoluzione. È indispensabile procedere ad una giusta qualificazione di liquidi e vaporizzatori per conferire loro finalmente la dignità che meritano: prodotti atti alla diminuzione e/o azzeramento del danno procurato dai prodotti del tabacco per tutti coloro che non riescono a raggiungere in altro modo la cessazione del fumo! La speranza è che con l’imminente riforma dell’attuale regime fiscale dei liquidi da inalazione promessa dal Governo, possa finalmente aprirsi un fronte di concreta e fattiva collaborazione con le istituzioni sanitarie, come già avvenuto in altri Paesi. Vogliamo essere pronti, se e quando sarà richiesta, ad offrire tutta la nostra collaborazione, mettendo a disposizione tutti i dati e testimonianze che abbiamo raccolto in questi anni. Permane, con sempre maggior vigore, l’appello a tutti i Consumatori, Produttori ed esercenti a sostenere in ogni modo e forma gli obiettivi comuni".

Giappone chiama Italia: Polosa incontra parlamentari e governo nipponici

Lega Italiana Anti Fumo Il professor Riccardo Polosa è stato invitato a un incontro con i rappresentanti del parlamento giapponese per un confronto sulle nuove normative antifumo che entreranno in vigore nel 2020 in occasione delle Olimpiadi di Tokyo e per avviare i primi rapporti istituzionali con il CoEHAR,il Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Catania. Proprio stamane, infatti, Polosa è stato ricevuto al The National Diet (il Parlamento giapponese che ha sede a Tokyo) dal vice Ministro delle Finanze, Kazunori Tanaka per un confronto sul tema delle nuove tecnologie a rischio ridotto. Il Giappone ha una elevata prevalenza di tabagismo con circa 30 milioni di fumatori. Le regole relative al fumo sono alquanto singolari e diametralmente opposte a quelle applicate in Europa. Sebbene a Tokyo non sia consentito fumare negli spazi aperti (fumare per strada è considerato da maleducati), si può farlo in quelli chiusi (compresi bar e ristoranti). Come noto, il paese del Sol levante ha sempre avuto una particolare ed accentuata attrazione per la tecnologia. Proprio per questo negli ultimi anni, grazie anche ad una legislazione più permissiva nei confronti dei prodotti contenenti tabacco, la vendita dei prodotti a tabacco riscaldato ha raggiunto risultati impensabili. Nel giro di soli tre anni, due fumatori su dieci in Giappone utilizzano riscaldatori di tabacco; Iqos e Glo sono tra i più venduti, ma è atteso anche l’avvento dei riscaldatori ibridi come il Ploom Tech. Di contro la commercializzazione delle sigarette elettroniche con nicotina obbedisce alla normativa farmaceutica e pertanto risulta fortemente penalizzata. Il boom che ha consentito a milioni di giapponesi di uscire definitivamente dal tabagismo è diventato in pochissimo tempo un caso-studio internazionale. Polosa ha incontrato per conto del CoEHAR diversi stakeholders e ha potuto verificare di persona l‘entità e l’impatto che questo fenomeno sta avendo in quel paese. Noto per essere l’autore più produttivo al mondo nel campo della ricerca applicata agli strumenti alternativi al fumo di sigaretta, lo scienziato catanese ha illustrato le teorie ed i risultati della sua ricerca ai rappresentanti del governo nipponico e ha ottenuto dal vice-ministro Tanaka l’impegno per un simposio internazionale sul tema delle nuove tecnologie a rischio ridotto, che probabilmente si terrà a Tokyo entro il prossimo anno. “Questa esperienza nipponica – ha commentato Riccardo Polosa – mi ha insegnato che la promozione a l’accettazione delle nuove tecnologie per riduzione del danno da fumo può dare risultati straordinari in termini di salute pubblica la completa comprensione di queste potenzialità da parte del vice-ministro Tanaka mi ha sorpreso positivamente”.

Gli effetti sulla salute legati alla sigaretta elettronica

Seppure sia solo da poco tempo direttore del centro di ricerca italiano per la riduzione del danno da fumo (Coehar), il professor Riccardo Polosa ha già attrezzato e rodato la macchina organizzativa e comunicativa. In medicina e nella ricerca è fondamentale riuscire a veicolare la informazioni in maniera corretta e raggiungere così il maggior numero di persone. Vanno proprio in questa direzione le diciassette slide riepilogative sugli effetti che il vaping ha e può avere sulla salute. Un lavoro di sintesi che non tradisce pregiudizi: i contenuti infatti sono oggettivi e riepilogano le maggiori evidenze scientifiche riscontrate sino ad oggi in particolar modo sul sistema respiratorio. Le conclusioni sono affidate ad un messaggio definito importante dagli stessi ricercatori: "Promuovere un ulteriore accesso alle ecigs può ridurre i rischi di patologie e ridurre i danni". Per consultare in maniera rapida e puntuale le 17 diapositive curate dal Coehar è sufficiente collegarsi al sito della Lega italiana antifumo.

In spiaggia con il professor Polosa per smettere di fumare

Grande riscontro la giornata di informazione antifumo promosso dalla Lega Italiana Anti Fumo in collaborazione con il Centro per la Prevenzione e Cura al Tabagismo del Policlinico di Catania e Centro Universitario Sportivo dell’ateneo. “Switch on the beach”, l’appuntamento ospitato sulla spiaggia del lido Bellatrix, è stato dedicato alla promozione della salute e alla riduzione del danno da fumo ha coinvolto bagnanti, studenti e ricercatori dell’Università di Catania. Per l’intera giornata un gruppo di ricercatori ha misurato sui fumatori volontari che ne hanno fatto richiesta la quantità di monossido di carbonio e il loro grado di dipendenza tabagica. La seconda parte della giornata è stata invece caratterizzata da un aspetto più ludico: gli istruttori del gruppo ESA Diving School hanno fatto scoprire ai partecipanti le meraviglie del fondale, proporre un'emozionante esperienza di “battesimo del mare”. "Per gli amanti dello sport - ha commentato il professor Riccardo Polosa - smettere di fumare è spesso più facile. Lo sport infatti aiuta a superare la cosiddetta fase del craving durante la quale i sintomi di astinenza si fanno più forti ed il fumatore è spinto dal bisogno di fumare. Lo sport, attivo e costante, aiuta a distrarsi, a tenersi impegnati e ad avere sempre nuovi e diversi obiettivi. Ieri, al mare abbiamo condiviso con i nostri ragazzi una bella esperienza di salute, sport e benessere. Approfittando anche dell'occasione per far conoscere ai tanti partecipanti le meraviglia dei fondali marini della costa catanese. Il fumo incide sulla salute e sul benessere fisico e mentale e noi dimostreremo che smettere si può ed è la scelta più giusta. Per questo, prima dell’inaugurazione del CoEHAR - ha concluso Polosa -  organizzeremo altri eventi che coinvolgeranno il territorio, i fumatori ed i non fumatori. Diffondere la cultura dell'antifumo è il nostro obiettivo". © Riproduzione riservata - Best Edizioni srls