Questa settimana riflettori puntati sui fatti del vaping da Svezia, Canada, Stati Uniti, Australia e Unione Europea.

Il professore catanese plaude all'iniziativa del ministero della salute britannico e auspica che il modello venga preso d'esempio anche nel resto d'Europa.

Le posizioni sugli strumenti a rischio ridotto espresse dal ministro della salute Schillaci restituiscono l’immagine di un apparato sanitario che non riesce a stare al passo con l’innovazione e la ricerca scientifica nel campo della lotta al fumo. A discapito della salute dei fumatori.

Nelle quattro aree del padiglione spazio anche alla cannabis e derivati, snus e pastiglie di nicotina.

Lo dice un lavoro americano su e-cig e broncopneumopatia cronica ostruttiva, che mette anche in guardia sulle metodologie di ricerca.

Botta e risposta fra il Ministro della salute e il fondatore del Coehar. La speranza è che si inizi davvero un dibattito scientifico e non ideologico.

Contributi di approfondimento di alto profilo nel numero che tocca l'ottavo anno di pubblicazione.

Lo scienziato catanese critica aspramente il divieto di svapare all'aperto che dovrebbe essere previsto dal nuovo DL fumo.

Evento promosso dal Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università di Catania: i lavori si terranno lunedì 27 febbraio con il coordinamento di Polosa e Li Volti.

Nella narrativa scientifica anti-vaping spesso un’ideologia di bassa qualità conduce a ricerche frettolose, in cui fornire un risultato è più importante che garantire la veridicità del dato stesso.